“La recente sentenza della Corte costituzionale rappresenta un’ulteriore, pesantissima bocciatura delle politiche finanziarie e gestionali adottate dalla precedente amministrazione regionale guidata da Donatella Tesei.
La Consulta ha infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme con cui la Regione Umbria, nel 2023, aveva sottratto oltre 14 milioni di euro dal Fondo sanitario regionale per destinarli all’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, in modo del tutto indiscriminato e contrario ai principi di contabilità pubblica e di tutela del diritto alla salute. Un’operazione priva di rigore e trasparenza, che ha violato non solo il decreto legislativo 118 del 2011 — cardine dell’armonizzazione dei bilanci pubblici — ma anche la stessa Costituzione, nella parte in cui affida allo Stato la competenza esclusiva in materia di equilibrio e coordinamento della finanza pubblica (art. 117, secondo comma, lettera e).
In sostanza, la giunta Tesei ha utilizzato fondi destinati ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per finalità non sanitarie, mettendo potenzialmente a rischio la qualità e la continuità dei servizi ai cittadini.
È un fatto gravissimo, che fotografa con chiarezza la superficialità amministrativa e l’improvvisazione contabile con cui è stata gestita una materia delicatissima come quella della sanità regionale.
La pronuncia della Corte costituzionale arriva, purtroppo, a confermare ciò che in molti avevamo già denunciato: un governo regionale di centrodestra che, invece di rafforzare il sistema sanitario umbro, ne ha compromesso la tenuta con scelte discutibili, opache e contrarie ai principi di buona amministrazione.
Oggi la nuova Giunta regionale guidata dalla presidente Proietti sta ricostruendo ciò che la precedente amministrazione ha lasciato in macerie: un bilancio sanitario da risanare, conti pubblici da riallineare e una fiducia dei cittadini da riconquistare.
Con un approccio fondato su legalità, trasparenza e responsabilità finanziaria, il nuovo governo regionale ha già avviato un percorso di riallocazione corretta delle risorse, di rafforzamento dei controlli interni e di piena distinzione tra spese sanitarie e non sanitarie, come richiesto dalle norme statali e ribadito dalla stessa Corte costituzionale.
La sanità non è un bancomat da cui attingere per coprire altri capitoli di spesa, ma un pilastro da tutelare con serietà, competenza e rispetto delle regole.
L’Umbria ha voltato pagina: dopo gli anni della cattiva gestione, è il tempo della responsabilità e della buona amministrazione”. Ad affermarlo con una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.
Pavanelli (M5S): “Consulta, bocciata la Giunta Tesei”













